Un’icona, con una grande storia da raccontare: parla olandese, parla inglese, parla un po’ italiano, il gin è un distillato che ha saputo conquistare e appassionare un po’ tutto il mondo.
Amato un po’ da tutti, tra quelli che passa il tempo e non passano mai di moda, questo distillato è prodotto in vari Paesi. Tradizionalmente ottenuto attraverso la fermentazione di cereali, in particolare grano e segale o patate, e aromatizzato con le più svariate botaniche, ovvero erbe, spezie o piante. Protagoniste indiscusse sono le bacche di ginepro che ne caratterizzano profumo e gusto.
Della nascita di questo distillato vanno ringraziati gli olandesi, o meglio il Dottor Silvius che creò il Jenever nel 1600, un distillato di alcol a base di bacche di ginepro macerate nel vino. Riscosse immediatamente un grande successo per le sue proprietà farmaceutiche, ma anche perché questo prodotto tirava su l’umore, e cominciarono a berlo per passare il tempo in compagnia.
Anche i soldati in guerra apprezzarono molto e con loro, mentre combattevano fianco a fianco contro gli spagnoli, gli inglesi. Quest’ultimi amarono il gin così tanto da portarlo a Londra, dove raggiunse l'apice della produzione.
Se è vero che quella del gin non è una tradizione italiana, bisogna però rivendicare una certa italianità. Nel Medioevo una sorta di gin nostrano veniva distillato per uso medicale, a Salerno, dai monaci della Scuola Medica Salernitana.
Ciò che caratterizza il Gin è l'uso delle botaniche, tra le principali troviamo oltre al ginepro, semi di coriandolo, radici di angelica, iris germanica, scorza di agrumi.
Ma c’è di più…ci sono tre grandi suddivisioni: il London Dry, il Distilled e il Cold Compound.
London Dry, oggi è sinonimo di uno stile e impone che la botanica predominante sia il ginepro. La sua produzione prevede che tutti gli ingredienti vengano distillati insieme.
I Gin Distilled, invece, permettono di lavorare sulle singole spezie, giocando su ognuna di esse per poi miscelarle.
Infine il Compound è il vecchio stile, il gin fatto come una volta e non ha l’obbligo della ridistillazione. Sono gin un po’ più difficili da usare per la loro forte identità.
Oggi vi facciamo conoscere due gin tutti Made in Italy:
il Gin del Professore, che nasce in collaborazione tra l’esperienza della distilleria Quaglia e la creatività del Jerry Thomas Project, primo locale italiano nato in stile speakeasy.
Oggi vi proponiamo Le Monsiuer da miscelare con Fever-Tree Premium Indian.
Il Malfy Gin, distillato dall’animo amalfitano, realizzato con sei botaniche: limoni di Amalfi, ginepro toscano, coriandolo, cassia, liquirizia e scorza di pompelmo e arancia. Da abbinare con Fever-Tree Mediterranean.
Aspettando di conoscere l’affascinante storia del Gin Tonic, intanto iniziate a scegliere il vostro drink.
E se il gin non è il vostro amante preferito, non preoccupatevi, per voi abbiamo altri cocktail [scopri].